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Come guadagnare grazie al Content Marketing

Giovedì, 28 Marzo 2019 15:14
Pubblicato in Content Marketing

Sono finiti ormai da tempo i giorni in cui le aziende dipendevano esclusivamente dalla pubblicità per spingere le vendite. Ai clienti non piace e ne hanno avuto abbastanza.

Oggi, per aumentare il profitto, la chiave di volta sta nell'aiutare le persone.
Connettersi a loro e ai lor bisogni post di blog, eBook, video e infografiche.
Costruire fiducia e credibilità nell'informare, educare e risolvere i problemi, creando relazioni che trasformino i potenziali clienti in clienti paganti più e più volte.
Già nel 2016, quasi il 90% delle aziende B2B utilizzava il content marketing: oggi siamo quasi arrivati al 100%.
Si tratta di uno strumento a tutti gli effetti universale per sviluppare consapevolezza del marchio, generare lead e convertirli in vendite.
Il dubbio principale rimane per molti il “come” monetizzare il proprio content marketing.
La commercializzazione dei contenuti può assumere molte forme.
Il punto di partenza è trovare quale strategia, o combinazione di strategie, si adatta ai tuoi obiettivi di business e alle esigenze del tuo pubblico.
Qual è il modo migliore? Eccone sette:

1. Contenuti sponsorizzati

Questo è uno dei metodi più popolari e tradizionali per guadagnare dal proprio blog.
Se il tuo lavoro funziona e sei riuscito a guadagnarti un bel po’ di pubblico, pubblicare contenuti altrui (chiaramente a scopo pubblicitario) può fruttarti entrate extra anche importanti.
In pratica, è come se altre aziende pagassero per avere accesso diretto al tuo pubblico.
Alcuni dei più grandi editori al mondo, basti pensare ai quotidiani online, ottengono ingenti somme di denaro proprio attraverso contenuti sponsorizzati e pubblicità nativa.
Quest’ultima è quel tipo di pubblicità meno invasiva che assume l’aspetto dei contenuti del sito sul quale è ospitata, in modo da riprodurre la user experience del contesto in cui si trova e ridurre le resistenze degli utenti.

2. Partnership

Le partnership sono collaborazioni tra due o più aziende sul contenuto.
Ovviamente funzionano al meglio tra imprese con obiettivi allineati e pubblico simile.
Accade spesso che qualcuno abbia una buona idea, ma senza nessuno a cui veicolarla.
Altrettanto spesso capita che aziende con un grande pubblico non trovino spunti.
Ecco come nasce una partnership: unendo le forze e sfruttando ognuno il punto forte dell’altro.
I vantaggi sono molteplici: più esposizione e coinvolgimento, nuovo pubblico per i propri contenuti e chiaramente più entrate.

3. Prodotti e servizi

Offrire e far conoscere prodotti e servizi al proprio pubblico, tramite i contenuti, genera nuovi flussi di entrate.
Anche creare eventi e farli conoscere al tuo pubblico può aggiungere denaro alle tue tasche.
L’ideale è produrre contenuti che incoraggino le persone a iscriversi ai tuoi eventi, corsi e simili, o ad affidarsi ai tuoi servizi.
Come? Focalizzandoti sul tuo know how a proposito degli argomenti che tratti. Solo aumentando la tua credibilità e autorità nel settore le persone si fideranno di te e dei tuoi prodotti.
Prendiamo il caso di Tasty, sito spin off di BuzzFeed's a tema cibo.
È stato lanciato nel luglio 2015 e rapidamente si è costruito un pubblico attraverso i suoi brevi video di ricette con vista dall’alto.
Tasty ora riceve miliardi di visualizzazioni ogni mese.
A dicembre 2017, i suoi video hanno ottenuto 1,1 miliardo di visualizzazioni solo su Facebook.
In seguito a questo successo, ai vertici hanno deciso di scorporare il brand nei diversi mercati locali e espandere il prodotto.
Tasty ha infatti iniziato a vendere un libro di cucina personalizzabile che consente agli acquirenti di scegliere tra 21 categorie di ricette.
Nei suoi primi mesi, il libro ha venduto 100.000 copie ed è diventato un bestseller, anche se venduto solo online sul sito di Tasty.

4. Abbonamenti

Dopo essere caduti in disgrazia per un breve periodo, gli abbonamenti sono tornati in auge (probabilmente per una questione di soldi, ma non importa).
Il Corriere della Sera, ad esempio, permette di leggere solo 10 articoli al mese gratuitamente, prima di “oscurare” la visione agli utenti.
Anche se il tuo business non è un quotidiano a tiratura nazionale, gli abbonamenti rimangono un modo sicuro per aumentare le entrate.
A patto di usarlo con parsimonia e strategicamente però.
Non puoi essere “avaro” di contenuti se non sei il New York Times, quindi cerca di bilanciare bene quanto e dove far pagare l’utente.
Se invece il tuo obiettivo primario è utilizzare il content marketing per creare consapevolezza del marchio, fidelizzazione e una comunità di clienti, limitare l'accesso tramite abbonamento potrebbe provocare l'effetto opposto.

5. Affiliate marketing

Questo termine indica un accordo commerciale per cui un'azienda ti paghi un tot ogni volta che un visitatore del tuo sito fa clic su un link per acquistare i suoi prodotti o servizi.
I link di affiliazione tracciano infatti se una vendita sul sito di una terza parte è dovuta a un rinvio dal tuo sito.
È un sistema relativamente semplice, ma molto redditizio se hai una buona rete di lettori.

6. Contenuti premium

Simile all’abbonamento, c’è il contenuto premium.
In pratica qualcosa di particolarmente utile all’utente, per cui varrebbe la pena spendere dei soldi extra.
E-learning, seminari, guide pratiche… tutto “fa brodo”. Assicurati però che siano di qualità e offrano davvero un valore aggiunto rispetto ai tuoi contenuti normali e gratis.

7. Contenuto sindacato

La content syndication è una tecnica di content marketing che consiste nel concedere il permesso di pubblicare i propri contenuti anche ad altri siti web.
A cosa serve? A far conoscere a un pubblico più ampio i tuoi contenuti e quindi anche i tuoi prodotti/servizi, quindi a generare nuovi lead e di conseguenza entrate.
L’unico accorgimento sta nel scegliere il sito giusto a cui dare il permesso di ripubblicarti: deve essere in linea o complementare al tuo business, altrimenti questa strategia si rivelerà un buco nell’acqua.

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