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Content marketing e pubblicità nativa: qual è la differenza?

Martedì, 18 Giugno 2019 08:00
Pubblicato in Content Marketing

Il rapporto tra consumatori e inserzionisti ha raggiunto il minimo storico.

Oggi, secondo uno degli ultimi studi di eMarketer condotto negli USA, un americano su quattro blocca le pubblicità. Ma questo trend non è diffuso solo oltreoceano. 
In altre parti del mondo, la storia è quasi la stessa. Le persone si sono stancate delle tattiche di marketing aggressive, quindi hanno costruito un muro e preso le distanze da tutte quelle pubblicità banali e poco entusiasmanti.

Questo, naturalmente, ha molte ripercussioni negative per chiunque sia dall’altra parte dello schermo.
Indipendentemente dal modello di business, tutti si affidano agli annunci pubblicitari online per far conoscere il proprio brand.

Non sorprende allora che la maggior parte di quest’ultimi stia investendo quote sempre maggiori del proprio budget (soprattutto dal punto di vista delle risorse umane) in altre strategie di marketing che riescano a raggiungere i clienti in modo non invadente.

Le due tattiche più conosciute sono il content marketing e la pubblicità nativa.
Se non hai molta esperienza con questi due concetti, potrebbero sembrarti due modi diversi di dire la stessa cosa, ma non è così.

Intercambiare o confondere questi due concetti non è solo sbagliato, ma anche “pericoloso”.
Infatti, se non si comprende a fondo il loro significato, è difficile metterli in pratica nel modo giusto e quindi soddisfare le aspettative (nonostante queste strategie funzionino) diventa impossibile.


Mettiamo allora le cose in chiaro, chiarendo le somiglianze e le differenze una volta per tutte.

Content marketing

Il content marketing ruota intorno alla creazione e alla distribuzione continua di contenuti pertinenti che dovrebbero influenzare le azioni del pubblico di riferimento e la percezione del nostro brand.
Come per qualsiasi altra attività di marketing, l'obiettivo finale del content marketing è generare più lead e vendite, tuttavia senza un approccio diretto.
Il content marketing non è una gara, ma una maratona. L'idea principale di questa pratica non è quella di inseguire le persone online e di spingerle in modo aggressivo ad acquistare articoli, prodotti o servizi specifici, ma a costruire lentamente, sottilmente e pazientemente relazioni solide con i clienti attuali e potenziali.

Attraverso un flusso costante di nuovi contenuti nuovi, i marketer creano fiducia, credibilità e autorità per i brand, e questo porta ad aumentare le vendite. Questo perché le persone iniziano a riconoscere l’esperienza e la qualità, il che riduce le difficoltà necessarie per convincere i clienti a trasformarsi da potenziali a effettivi.
Il contenuto che viene realizzato nell'ambito di una specifica strategia di content marketing può essere distribuito ovunque sul web.
Tradizionalmente, si condividono i contenuti sul proprio blog aziendale e sui profili social, tuttavia le possibilità sono pressoché infinite.

Pubblicità nativa

La pubblicità nativa è una forma di pubblicità a pagamento in cui l'esperienza pubblicitaria si fonda sull'aspetto, le sensazioni e le funzioni dell'esperienza utente della piattaforma in cui appare.
In parole povere, l'idea principale alla base della pubblicità nativa è quella di creare pubblicità più contestuali rispetto ad altre forme di pubblicità digitale.

Gli annunci stessi devono imitare il contenuto dei media su cui appaiono, per essere efficaci.
Un'ampia varietà di formati diversi si adatta alla definizione di pubblicità nativa: alcuni dei più comuni sono le pubblicazioni riviste e i post sponsorizzati su social media più popolari.
Ecco perchè questa strategia sta decisamente rimodellando l'industria editoriale e molti hanno deciso di includerla nei loro modelli di business.

Le principali differenze tra il content marketing e la pubblicità nativa

Anche se entrambe queste pratiche condividono lo stesso obiettivo fondamentale di promuovere marchi, prodotti e servizi senza essere troppo aggressivi o apparire come pubblicità standard, i metodi non sono proprio gli stessi.
Con la pubblicità nativa, ci concentriamo su obiettivi concreti e a breve termine. Paghiamo per accedere al pubblico di qualcuno.
L'obiettivo è integrare organicamente un pezzo di contenuto nella piattaforma desiderata. In questo senso, un pezzo promozionale deve essere visto dai lettori come "solo un altro articolo" su quel sito.


Quando investiamo nel content marketing, stiamo fondamentalmente investendo nel processo di costruzione di un pubblico e nell’avvicinamento di quest’ultimo ai nostri canali. Questa pratica ha uno scopo molto più ampio.
A differenza della pubblicità nativa, il content marketing non è un affare "fatto e finito". È più una serie di sforzi e contenuti usati per costruire relazioni con le persone. L'obiettivo è conquistare la fiducia degli utenti e influenzare le loro decisioni di acquisto nel tempo.

Per raggiungere questo obiettivo, i marketer impegnati in questo processo devono fornire valore attraverso vari formati su base continua.
Devono aggiornare regolarmente il loro blog, pubblicare guest post sui altri siti web, creare infografiche, fare interviste con esperti del settore, casi studio, ecc.


Tuttavia, anche se il content marketing e la pubblicità nativa non sono sinonimi, sono spesso parte della stessa strategia e si completano a vicenda.
I veri vantaggi però risiedono, come sempre, nell'impegno a lungo termine nella costruzione di una solida reputazione online.