Utilizziamo cookie tecnici e di terze parti al fine di migliorare i nostri servizi. Proseguendo la navigazione accetti l'utilizzo dei cookie. Per ulteriori informazioni o per scoprire come modificare la configurazione e bloccare i Cookie, consulta la nostra informativa.

Facebook sta morendo?

Giovedì, 07 Febbraio 2019 14:44
Pubblicato in Social Media Marketing

Facebook è attualmente il più grande sito social media al mondo, con oltre 2,23 miliardi di utenti in tutto il globo. Molti però credono che la piattaforma stia morendo, pronta a essere sostituita da una nuova generazione di siti social media e app che fanno appello ai bisogni di una generazione più giovane.

Facebook ha avuto inizio nel 2004. Quindici anni dopo, l'ondata di utenti originaria è maturata e non trova più la piattaforma utile o pertinente come una volta.
Con la prima generazione di utenti che crescono, si sposano e hanno figli, il sito ha perso il suo fattore interessante, con le conversazioni centrate sul lavoro e sulle pensioni piuttosto che sulle feste sfrenate.
Mentre Facebook iniziava a promuovere i contenuti suggeriti e offriva opportunità di pubblicità a pagamento, molti hanno cominciato a vedere il sito come esaurito, anche per colpa della perdita dei contenuti organici interessanti e divertenti a vantaggio dei meccanismi in grado di generare un ritorno economico.
Molti adulti ora usano Facebook come una gloriosa rubrica, un mezzo per tenere aperte le linee di comunicazione con familiari lontani e vecchi amici della scuola.
Inoltre Facebook pone un numero di problemi alla sicurezza non indifferente, e questo preoccupa la vecchia generazione.
Basti pensare a quanto sia facile creare account e profili falsi, oltre alla natura non regolamentata dei gruppi di acquisto e vendita presenti sul social network.

#DeleteFacebook

E infatti l'hashtag #DeleteFacebook non è mai veramente sparito.
È diventato uno scenario allettante per chiunque abbia il coraggio di affrontare la propria dipendenza da dispositivi mobili.
Infatti, soprattutto dopo lo scandalo Cambridge Analytica, sempre più persone stanno realmente abbandonando la nave Zuckerberg cancellando il proprio account.
La prova di ciò è che Facebook sta cercando di combattere attivamente questa fuoriuscita in massa degli utenti.
Come? Allungando i tempi di cancellazione degli account.
In pratica, il tempo necessario oggi è raddoppiato e agli utenti tocca aspettare ben un mese prima di poter definitivamente lasciare la piattaforma.  
Se hai realizzato che la tua vita potrebbe essere migliore senza Facebook, Instagram e simili, avrai tempo per ripensarci insomma.
Ora come ora è più difficile che mai chiudere questa relazione, perché Facebook è un partner un po’ geloso...
Infatti, come è ovvio che sia, Facebook non vuole che tu (il suo prodotto) te ne vada.
Questa mossa del mese intero necessario prima di poter cancellare il proprio account, è abbastanza strana soprattutto in relazione a una UX che mette al centro delle sue attenzioni l’utente.
Ecco che allora l’unica papabile giustificazione diventa quella dell’esodo di massa.
Anche perché, è vero, qualcuno potrebbe ripensarci, ma in fondo Facebook è un’app, non un matrimonio.
Se qualcuno decide di interrompere questo rapporto, dovrebbe essere libero di farlo cessare quando e come preferisce, senza dover necessariamente aspettare un mese intero (soprattutto se ha già preso una decisione).
Facebook pensa invece che dovremmo avere questo periodo di "grazia", dove poter ponderare meglio la nostra scelta.
Fiducia nel consumatore e nel proprio servizio o paura? Propendiamo per la seconda.

Nuove proposte

La grande varietà di app e piattaforme alternative sul mercato significa poi che la quota di Facebook deve sicuramente essere diluita.
Adolescenti e giovani sono volubili, saltano all'ultima tendenza senza pensarci due volte. Instagram, WhatsApp, Pinterest, Twitter, Tumblr, WeChat, Skype, LinkedIn, Reddit...l'avvento di ogni nuovo social media offre una gamma di scelta più ampia, con ognuno di noi che finisce per usare quello che è più immediatamente utile, scartando il resto.
Aggiungiamo anche che in confronto a molti nuovi siti, Facebook ora è un dinosauro; si muove lentamente e non riesce a offrire pienamente la gamma di diverse funzioni che ora l’utente ritrova nelle singole piattaforme (instant messaging, condivisione di notizie e opinioni, incontri, pubblicità aziendale, condivisione di immagini, ecc.).
Molti di noi ora diversificano i propri interessi in diverse app, mentre una volta il nostro profilo Facebook avrebbe soddisfatto tutti i nostri bisogni.
Alcuni utenti di Facebook segnalano anche di essere stufi dalla miriade di persone che condividono le loro vite meravigliose ed entusiasmanti, persone con il miglior lavoro, matrimonio o casa del pianeta.
Questo vale un po’ anche per Instagram, ma ricordiamoci l’età media dell’utenza di quest’ultimo: bassa, ergo più portata a cercare di emulare quella tendenza piuttosto che trovarla fastidiosa.
Facebook ha permesso agli utenti di creare un mondo onirico in cui è stato mostrato solo il meglio della loro vita, portando addirittura alcuni esperti a mettere in discussione i suoi effetti sulla nostra salute mentale mentre lottavamo per stare al passo con i nostri coetanei.
E infatti, oggi, gli utenti condividono sempre meno materiale personale sul sito, utilizzandolo più che altro come mezzo per tenersi aggiornati, comprare e vendere oggetti usati e conoscere nuovi eventi.
Nel mondo occidentale, stiamo diventando più consapevoli di quanto sia limitato il tempo libero e di quanto in fondo sia sprecato quello passato sui social media.
Molti adulti si rivolgono a WhatsApp come un mezzo di comunicazione veloce, non fastidioso come il vortice di Facebook.
Ci piace svolgere compiti e andare avanti, liberandoci per passare più tempo con le nostre famiglie o dedicare più attenzione alle nostre carriere.
Facebook è diventato un nemico piuttosto che un amico.
Alcuni sostengono che dal momento che sempre più persone in tutto il mondo ottengono l'accesso a Internet, è naturale che allo stesso modo si uniranno a siti come Facebook, assicurando la loro sopravvivenza a lungo termine.
Le prove suggeriscono, tuttavia, che le piattaforme social media possono essere come stelle, in grado di godersi un breve momento di luminosità prima di svanire e morire per essere sostituite da nuove…chissà se forse succederà anche a Facebook.


Credits